Call us:
+39 3388260299
Contact us:
teatroutileilviaggio15@gmail.com
Quattro attori, tre uomini e una donna, giocano in scena la rappresentazione violenta e ridicola della guerra. L’azione si svolge in una birreria, ultimo baluardo da espugnare, e la trama rilegge il colonialismo e il post colonialismo in chiave ironica, grazie a uno stile grottesco di grande forza.
La parola è una parola che deve molto al ritmo e alla musica jazz, tanto amata da Koffi. Una parola contaminata, onomatopeica, corrosiva. La violenza passa anche attraverso il linguaggio: nell’incapacità di articolare un pensiero, nell’afasia e nel balbettio di uno dei protagonisti, così come nell’uso di una lingua straniera (il tedesco) da parte dell’unica donna.
Difficile essere insensibili a questa pièce che con umorismo e derisione ci mostra cosa sono la guerra e la lotta per il potere, con uno sguardo crudele sulla pochezza dell’uomo e sul suo destino. Il riso è proprio dell’uomo dice Aristotele e forse grazie ad una grande risata potremo mettere alla berlina una realtà sociale e politica che mai come in questo tempo è incapace di critica e analisi. (Tiziana Bergamaschi)
Quattro attori, tre uomini e una donna, giocano in scena la rappresentazione violenta e ridicola della guerra. L’azione si svolge in una birreria, ultimo baluardo da espugnare, e la trama rilegge il colonialismo e il post colonialismo in chiave ironica, grazie a uno stile grottesco di grande forza.
La parola è una parola che deve molto al ritmo e alla musica jazz, tanto amata da Koffi. Una parola contaminata, onomatopeica, corrosiva. La violenza passa anche attraverso il linguaggio: nell’incapacità di articolare un pensiero, nell’afasia e nel balbettio di uno dei protagonisti, così come nell’uso di una lingua straniera (il tedesco) da parte dell’unica donna.
Difficile essere insensibili a questa pièce che con umorismo e derisione ci mostra cosa sono la guerra e la lotta per il potere, con uno sguardo crudele sulla pochezza dell’uomo e sul suo destino. Il riso è proprio dell’uomo dice Aristotele e forse grazie ad una grande risata potremo mettere alla berlina una realtà sociale e politica che mai come in questo tempo è incapace di critica e analisi. (Tiziana Bergamaschi)