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Interpreti:
Olivier Elouti(Camerun), Mayil Georgi Nieto(Colombia), Yordy
Cagua(Ecuador), Mateo Çili(Albania), Yudel Collazo(Cuba), Kalua Rodriguez(Cuba), Ngone Gueye(Senegal),
Regia Tiziana Bergamaschi
Aiuto alla regia Olivier Elouti
Scenografie Andrea Finizio
“Sotto un cielo straniero (frammenti)” è composto non da tutti, ma da alcuni dei brevi
testi della durata di cinque, sei minuti l’uno, nati dal laboratorio di scrittura e che insieme
compongono un quadro impressionista sull’immigrazione in una grande città, come ad
esempio Milano. Prendendo come spunto di riflessione “La città sradicata” (Geografie
dell’abitare contemporaneo. I migranti mappano Milano) di Nausicaa Pezzoni, gli autori,
coordinati da Renato Gabrielli, hanno lavorato sullo sguardo con cui i migranti ci vedono e
vedono la città sconosciuta in cui arrivano.
La sensazione dominante è lo spaesamento, il non riconoscimento dei luoghi e del linguaggio.
L’ironia rivolta anche a loro stessi, nessuno ne è esente, è corrosiva e non risparmia nessuno.
Siamo obbligati a riconoscerci nei comportamenti e nei giudizi stereotipati sui cosiddetti
“extracomunitari”.
Questo permette di mettere in campo temi forti con leggerezza.
Abbiamo scelto di presentarli alternando, attraverso un dichiarato gioco scenico,
momenti corali e individuali. Il palcoscenico è stato diviso in luoghi deputati segnalati
da cartelli stradali che indicano dove si svolge la scena che andiamo a rappresentare.
I drammaturghi che hanno partecipato al laboratorio e scritto i testi sono:
- Marco Di Stefano (Italia)
– Rufin Doh Zéyénouin (Costa D’Avorio)
– Margarita Egorov (Russia)
- Elide La Vecchia (Italia)
– Diego Runko (Croazia)
Recensioni