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BRASSERIE
di Koffi Kwahulé
Traduzione: Mateo Çili e Olivier Elouti
Drammaturgia e regia: Tiziana Bergamaschi
Interpreti: Mateo Çili, Yudel Collazo, Olivier Elouti, Kalua Rodriguez
13 Aprile 2024
Ore_ 20.30
Slow Mill. Via Volturno, 32 Milano
Da qualche parte in Africa, dopo una guerra fratricida, i vincitori tentano di espugnare il birrificio. Ma la sola a conoscere il segreto per farlo ripartire è una femme fatale del Moulin Rouge che non è proprio disposta a collaborare...
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Quattro attori, tre uomini e una donna, giocano in scena la rappresentazione violenta e ridicola della guerra. L’azione si svolge in una birreria, ultimo baluardo da espugnare, e la trama rilegge il colonialismo e il post colonialismo in chiave ironica, grazie a uno stile grottesco di grande forza.
La parola è una parola che deve molto al ritmo e alla musica jazz, tanto amata da Koffi. Una parola contaminata, onomatopeica, corrosiva. La violenza passa anche attraverso il linguaggio: nell’incapacità di articolare un pensiero, nell’afasia e nel balbettio di uno dei protagonisti, così come nell’uso di una lingua straniera (il tedesco) da parte dell’unica donna.
Difficile essere insensibili a questa pièce che con umorismo e derisione ci mostra cosa sono la guerra e la lotta per il potere, con uno sguardo crudele sulla pochezza dell’uomo e sul suo destino. Il riso è proprio dell’uomo dice Aristotele e forse grazie ad una grande risata potremo mettere alla berlina una realtà sociale e politica che mai come in questo tempo è incapace di critica e analisi.
(Tiziana Bergamaschi)